Natale ❤

Natale ❤

Natale, tempo di…

Tempo di bilanci, di controllo dell’attività, di riflessioni, impressioni, valutazioni e…sogni!

Si, tempo di sogni che si avverano, di difficoltà che si superano, di ostacoli che si affrontano con la caparbietà di sempre, sostenuti da amici ormai fraterni, da clienti sempre più consapevoli di ciò che acquistano da noi.

Un anno denso di avvenimenti, negativi e positivi, ma anche l’anno in cui abbiamo assistito ad un primo, enorme gradino verso la rinascita dopo il sisma.

Un anno in cui professionalmente stiamo ottenendo i risultati sperati, di cui piano piano vedremo i frutti. Animali rustici, in salute, sani e robusti che nascono e si affacciano alla vita sempre più simili alle foto in bianco e nero dei nostri nonni. La nascita dei Moretti, antico retaggio del moretto di Puglia, orgoglio e sodisfazione della nostra azienda. Cani sempre più validi e coesi, mentre il lupo aumenta numericamente e fa sentire la sua presenza in luoghi in cui era scomparso da anni.

Amiche valide, con cui avviare finalmente il progetto di una vita, dopo numerose fregature prese e gli stop provocati da persone poco serie.

Donne forti, coraggiose, dal cuore buono  e desiderose di mettersi in gioco, tutte in rete, lavorando gomito a gomito “su un filo di lana”…che ci unisce tutte.

Insomma, un anno pieno. E con questo anno pieno auguriamo a tutti voi un sereno Natale da trascorrere con le persone a voi più care.

Az. Agr. La Sopravissana dei Sibillini di Silvia Bonomi (al completo!)

 

Un incontro…”Magico”

Un incontro…”Magico”

Vogliamo raccontarvi un episodio accaduto il 2 Gennaio scorso, precisamente alle ore 20:23, proprio nei pressi del ricovero di emergenza dove avevamo dovuto “infilare” le nostre pecorelle in attesa degli allacci delle utenze idriche ed elettriche nella nuova stalla, i cui lavori sarebbero terminati quasi un anno dopo.

Per “nei pressi” non intendo VICINO. Non intendo a qualche decina di metri… intendo FUORI DALLA PORTA. ??

Mentre stavamo dando da mangiare alle agnellone nate la scorsa stagione, posizionate in un box vicino alla porta d’ingresso, abbiamo visto Laga, la nostra cucciolona di un anno al tempo, schizzare dalla parte opposta del box verso il cancellino della porta che dà sull esterno (composto di asticelle in ferro, garantendo quindi un ottima visuale) e diventare una belva, una specie di grizzly imbufalito. ?
Ci siamo allarmati quando abbiamo capito che non c’era verso di calmarla!!!?

Così, quasi sbuffando, abbiamo mollato la razione di fieno e ci siamo avvicinati al cancellino, ma nascondendoci alla vista del probabile “visitatore”.

Immediatamente abbiamo capito: ci trovavamo di fronte alla scena piu antica del mondo.
Da una parte il Pastore Abruzzese, custode e guardiano delle pecore, disposto a perdere la vita per le sue protette, dall’altro due occhi, gialli come il topazio, incastonati nella figura più nobile che ha sempre suscitato timore e paura nell’immaginario collettivo… il lupo. ?

Sono stati minuti concitati, in cui abbiamo temuto che Laga sfondasse il cancello, e gli altri 4 cani all’interno della stalla accorressero in suo supporto. Così, fortunatamente, non è stato. Dopo un minuto interminabile, in cui si sono fissati negli occhi, è scattato qualcosa.

Il lupo ha capito che era in svantaggio, e che li dentro c’era qualcuno di veramente determinato a far si che stesse più lontano possibile.

Immediatamente abbiamo avvisato l’Ente Parco, perché un particolare non ci è sfuggito: il lupo aveva un radiocollare.
Si trattava, infatti, della lupa femmina, chiamata “Magica”, catturata qualche tempo prima e radiocollarata dal Veterinario del Parco e dallo Zoologo incaricato.

È sempre nostro dovere comunicare ogni situazione di incontro o di possibile pericolo dei selvatici che incontriamo sul nostro cammino, per contribuire ad un corretto apporto di informazioni.

Un “incontro” con lieto fine, che dimostra sempre più la necessità di disporre di cani validi a tutela del proprio gregge, riducendo al minimo il conflitto bestiame-lupo.

In foto, un frame di un NOSTRO video girato circa 10 giorni prima di quest’altro più particolare incontro.

Portiamo rispetto all’ambiente in cui viviamo, mettendo in pratica tutte le misure possibili per ridurre al minimo il rischio d’impresa.
Sempre grazie a Giovanni Donati per averci affidato due soggetti (Laga e Turco) dove la memoria storica di razza la fa da padrone.

Brava, Laga!❤✊

Il pascolo controllato

Il pascolo controllato

? Post Informativo ?

Nella stessa foto:

– a sinistra hanno pascolato le pecore in maniera “obbligata”, ovvero è stato posizionato un recinto di contenimento degli animali, di ampia superficie, in cui sono stati portati a pascolare.
– a destra: il pascolo era impedito dalla recinzione elettrificata che NOI NON UTILIZZIAMO come antilupo (perché il lupo? neppure le nota, ma le salta a piedi pari!), ma come rete di contenimento, per far pascolare le pecore in una determinata porzione di terreno, evitando di lasciarle libere a far casini ?. Come difesa per il lupo, ci sono i cani…e questo già lo sapete! 😉

Apparenza: pascolo di sinistra ingiallito?, pascolo di destra di un bel verde primaverile☘.

Ma la realtà è un’altra.
Non è tutto come sembra!!!?‍♀️

Ovvero: la porzione di prato a sinistra si manterrà verde più a lungo, rimanendo a crescita limitata. Sarà concimato dalle pecore stesse e quindi a primavera prossima ricrescerà con più vigore.?
La porzione a destra crescerà in maniera ininterrotta, farà la sua naturale spigatura, si seccherà e sarà molto a più rischio incendio durante l’estate o, se in quota, potrà causare valanghe in inverno, fungendo da “scivolo” per gli strati di neve accumulati sopra di essa.

Il pascolo turnato è una misura intelligente e fruttuosa.
Gli animali inizialmente mangiano ciò che preferiscono, in un secondo momento mangiano anche la “seconda scelta” effettuando una vera e propria rasatura perfetta, lasciando fuori solo le erbe non commestibili.❌

Morale della favola: meno decespugliatori, che inquinano in ogni caso (sia a benzina che a corrente elettrica) e fanno rumore, più pecore locali ?abituate ai pascoli e alle erbette di zona, che saranno in grado di ridurre i rischi di un impoverimento del pascolo, degli incendi in estate e delle valanghe in inverno.

I nostri nonni lo sapevano, nonostante la tanto criticata ignoranza (culturale) dei loro tempi, e se queste meravigliose zone dei Sibillini e molte altre in Italia hanno suscitato un interesse tale da arrivare ad essere incluse nei Parchi Nazionali, lo dobbiamo all’opera di manutenzione e cura dei nostri allevatori, contadini e pastori.?

Il giusto carico di animali su una superficie consente il giusto mantenimento di un decoroso e prolifico prato pascolo.

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